"I tuoi quadri sono favole incorniciate
che addormentano i tormenti del viandante uomo"
(Giò Pomodoro)L’amore come unione, sogno, visione. La poetica pittorica di Antonio Squicciarini – Bari, 4 luglio 1957 –trova linfa e vita nella natura di un linguaggio fatto di colori e forme al paradosso dell’ordine geometrico. Felice fu l’incontro – nel 1984 - con il grande regista Federico Fellini, per il quale il giovane talento misura il suo estro creativo curando la scenografia di Ginger e Fred. Il maestro riminese diede all’artista barese un prezioso consiglio: “Ragazzo, tu che dipingi uomini volanti perché non vai in Francia a conoscere Chagall?”.
Le parole del grande cineasta
ebbero una forte eco nel giovane tanto che in poco tempo si trasferì in Francia
per incontrare Chagall in persona. Da quell’incontro, al limite del mistico,
Squicciarini istintivamente coglie che il pittore de La Passeggiata
sarebbe stato da lì in avanti la sua principale fonte di ispirazione. Forse
anche per una frase che Chagall proferì in quell’ occasione: “Hai gli occhi del
poeta, sviluppa questa poesia!”.
L’artista barese non smetterà
mai di seguire il consiglio del maestro, e se oggi le sue opere – non a caso
–sono nel panorama internazionale dell’arte le più avvicinabili allo stile del
grande pittore di Vitebsk, molto lo si deve a quell’incontro.
L’amore dipinto da
Squicciarini è parola interiore di un sentimento che solo un tratto entusiasta
e liberatorio ricolloca nella sua favolistica dimensione.


Nessun commento:
Posta un commento